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Indice

  1. Capitolo 51
  2. Capitolo 52
  3. Capitolo 53
  4. Capitolo 54
  5. Capitolo 55
  6. Capitolo 56
  7. Capitolo 57
  8. Capitolo 58
  9. Capitolo 59
  10. Capitolo 60
  11. Capitolo 61
  12. Capitolo 62
  13. Capitolo 63
  14. Capitolo 64
  15. Capitolo 65
  16. Capitolo 66
  17. Capitolo 67
  18. Capitolo 68
  19. Capitolo 69
  20. Capitolo 70
  21. Capitolo 71
  22. Capitolo 72
  23. Capitolo 73
  24. Capitolo 74
  25. Capitolo 75
  26. Capitolo 76
  27. Capitolo 77
  28. Capitolo 78
  29. Capitolo 79
  30. Capitolo 80
  31. Capitolo 81
  32. Capitolo 82
  33. Capitolo 83
  34. Capitolo 84
  35. Capitolo 85
  36. Capitolo 86
  37. Capitolo 87
  38. Capitolo 88
  39. Capitolo 89
  40. Capitolo 90
  41. Capitolo 91
  42. Capitolo 92
  43. Capitolo 93
  44. Capitolo 94
  45. Capitolo 95
  46. Capitolo 96
  47. Capitolo 97
  48. Capitolo 98
  49. Capitolo 99
  50. Capitolo 100

Capitolo 492

Una parte fondamentale del suo addestramento era stata imparare a percepire l'ambiente circostante. Eva contò attentamente venti paia di passi distinti che si allontanavano dalla stanza. Questi passi erano pesanti, a differenza di quelli del capo, che erano deliberati e morbidi. Poteva dire che quegli uomini erano dei rissosi, il tipo che faceva affidamento sulla forza bruta e sulla violenza diretta. Ma il capo? Era diverso. Poteva già dire che i suoi metodi tendevano di più verso una brutalità calcolata e creativa. Quello era ancora più pericoloso. Da quello che ricordava, quaranta uomini erano entrati nel magazzino prima, il che significava che circa venti erano rimasti indietro per sorvegliarla.

Il suo istinto la spingeva ad agire, ma non poteva permettersi di essere sconsiderata. Rischiò una piccola fessura della vista, aprendo gli occhi solo di un po'. Non c'era nessuno nelle sue immediate vicinanze. Gli uomini l'avevano lasciata sdraiata sul pavimento freddo, probabilmente pensando che fosse ancora priva di sensi. Sebbene la stanchezza le pesasse sul corpo e la vista si annebbiasse, Eva non era ancora uscita. La volontà di sopravvivere era una forza potente, e la sua bruciava forte.

Le corde che le legavano polsi e caviglie erano state legate con una forza feroce, tagliandole la pelle, ma ciò non significava che fosse indifesa. Si mosse leggermente, sentendo l'assenza della sedia che un tempo aveva limitato i suoi movimenti. Senza di essa, aveva una piccola possibilità.

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