Capitolo 51
NADINE.
Non avevo idea di come fossi in grado di stare fermo e affrontare tutte quelle urla senza sussultare o urlare a ogni colpo. Non era facile, soprattutto se la folla davanti a me era composta da più di cento persone.
A parte la sensazione appiccicosa e disgustosa, sapevo di avere dei tagli sulla fronte perché sentivo l'odore e il sapore del sangue. Ma per quanto cercassi di non piangere, non riuscivo a fermare le lacrime. Avevo sempre immaginato torture ben più gravi di questa se Gabriel avesse scoperto di me, quindi non era niente. Le lacrime che mi rigavano le guance non erano per me, ma per l'agonia che vedevo negli occhi di ogni madre in piedi di fronte a me.