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Indice

  1. Capitolo 152
  2. Capitolo 153
  3. Capitolo 154
  4. Capitolo 155
  5. Capitolo 156
  6. Capitolo 157
  7. Capitolo 158
  8. Capitolo 159
  9. Capitolo 160
  10. Capitolo 161
  11. Capitolo 162
  12. Capitolo 163
  13. Capitolo 164
  14. Capitolo 165
  15. Capitolo 166
  16. Capitolo 167
  17. Capitolo 168
  18. Capitolo 169
  19. Capitolo 170
  20. Capitolo 171
  21. Capitolo 172
  22. Capitolo 173
  23. Capitolo 174
  24. Capitolo 175
  25. Capitolo 176
  26. Capitolo 177
  27. Capitolo 178
  28. Capitolo 179
  29. Capitolo 180
  30. Capitolo 181
  31. Capitolo 182
  32. Capitolo 183
  33. Capitolo 184
  34. Capitolo 185
  35. Capitolo 186
  36. Capitolo 187
  37. Capitolo 188
  38. Capitolo 190
  39. Capitolo 191
  40. Capitolo 192
  41. Capitolo 193
  42. Capitolo 194
  43. Capitolo 195
  44. Capitolo 196
  45. Capitolo 197
  46. Capitolo 198
  47. Capitolo 199
  48. Capitolo 200
  49. Capitolo 201
  50. Capitolo 202

Capitolo 55

" Christine, hai fatto di tutto per togliermi di mezzo pensando che Rowan ti avrebbe notata. Anche quando eravamo sposati, hai fatto del tuo meglio per sedurlo ma lui non ha mai ricambiato. Certo, non mi amava ma ero sua moglie mentre tu non eri altro che una semplice segretaria a cui non era interessato. Quindi, ti pongo la stessa domanda, come ci si sente a sapere che non sarai mai la sua donna? Che non ti vedrà mai come nient'altro che la sua segretaria. Come ci si sente a sapere che non ti considera abbastanza donna? Che ha preferito scopare con me anche se mi odiava piuttosto che prenderti come sua amante? E come ci si sente a sapere che non avrai più alcuna possibilità ora che Emma è tornata?" Sorrido, felice di aver finalmente parlato.

"Brutta stronza!" ringhia prima di lanciarsi su di me. Riesco a evitarla in tempo e lei inciampa sui suoi tacchi altissimi e costosi. Si alza velocemente e mi viene incontro. Non ci penso quando prendo il cartone del latte nel mio carrello e glielo lancio addosso. Lo guardo mentre le inzuppa il vestito. Entrambi la fissiamo scioccati. Con quello che posso solo descrivere come un grido di guerra, mi viene incontro. Ribollente e urlante come una banshee. Prendo tutto quello che riesco a mettere le mani addosso e glielo lancio addosso.

Attiriamo una piccola folla e uno o due di loro avevano i loro telefoni fuori. Era un dannato casino. Proprio quando stava per schiaffeggiarmi, qualcuno la afferra per la vita. Un altro afferra me e mi tira nella direzione opposta. "Lasciatemi andare!" urlo.

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