Capitolo 356
Si fermò e si voltò a guardarmi, con la mano ancora stretta intorno al mio polso. Non abbastanza da farmi male, ma abbastanza da farmi capire che non aveva intenzione di lasciarmi andare tanto presto.
"Di guardia", mormorò. "Tu vieni con me."
"Pensavo di essere nella squadra di Levi", dissi, con un tono di voce che mi uscì sussurrato e insolito. Odiavo l'effetto che aveva su di me; averlo con me in questo turno di guardia era probabilmente la peggior idea di sempre.