Capitolo 448
Punto di vista di Dylan.
"Ma, Lewis... che cazzo è successo al mio braccio?!
"Non l'abbiamo..." Deglutì, cercando di trovare le parole, ma apparentemente gli si bloccavano in gola mentre mi guardava, con il senso di colpa che gli offuscava i lineamenti. "Voglio dire, avremmo dovuto rimetterti in sesto comunque... ma eri... andato... quindi quando miracolosamente..." Il fatto che fossi vivo era davvero un miracolo? O era solo un contorto promemoria del fatto che non mi sarei mai liberato dallo stress. Sembrava confondere le parole più che mai, come se stesse calpestando i gusci d'uovo mentre mi raccontava la storia del mio arto perso. "Il tuo braccio, era letteralmente penzolante, e all'improvviso avevi ricominciato a sanguinare, non ho pensato a niente se non a tenerti in vita. Mi dispiace tanto, Dyl." Avrei fatto la stessa cosa se i ruoli si fossero invertiti. Amavo Lewis, più di quanto avessi mai voluto ammettere. "Eri vivo, ma il tuo braccio, non era recuperabile, stavi sanguinando. Io... io dovevo fermare l'emorragia, quindi io... quindi noi..." Mentre parlava, la sua mano mi accarezzò delicatamente il viso e mi ritrovai leggermente appoggiata ad esso, mentre il suo pollice mi sfiorava lo zigomo.