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Indice

  1. Capitolo 51 libro2
  2. Capitolo 52
  3. Capitolo 53
  4. Capitolo 54
  5. Capitolo 55
  6. Capitolo 56
  7. Capitolo 57
  8. Capitolo 58
  9. Capitolo 59
  10. Capitolo 60
  11. Capitolo 61
  12. Capitolo 62
  13. Capitolo 63
  14. Capitolo 64
  15. Capitolo 65
  16. Capitolo 66
  17. Capitolo 67
  18. Capitolo 68
  19. Capitolo 69
  20. Capitolo 70
  21. Capitolo 71
  22. Capitolo 72
  23. Capitolo 73
  24. Capitolo 74
  25. Capitolo 75
  26. Capitolo 76
  27. Capitolo 77
  28. Capitolo 78
  29. Capitolo 79
  30. Capitolo 80
  31. Capitolo 81
  32. Capitolo 82
  33. Capitolo 83
  34. Capitolo 84
  35. Capitolo 85
  36. Capitolo 86
  37. Capitolo 87
  38. Capitolo 88
  39. Capitolo 89
  40. Capitolo 90
  41. Capitolo 91
  42. Capitolo 92
  43. Capitolo 93
  44. Capitolo 94
  45. Capitolo 95
  46. Capitolo 96
  47. Capitolo 97
  48. Capitolo 98
  49. Capitolo 99
  50. Capitolo 100

Capitolo 6 Lei era mia

Punto di vista di Leondre

Mi sono svegliato alle 10, ho fatto la doccia e sono andato nell'ufficio di Amos. Non ho aspettato di sentire qualcuno entrare prima di entrare.

Lo trovo seduto sulla sua sedia. L'ex Alpha e Luna sono sul divano con altri due uomini. Si alzano tutti in piedi al mio arrivo e si inchinano.

Ci scambiamo qualche convenevole e io mi siedo davanti al nuovo Alpha.

"Ho trovato il mio compagno nel tuo zaino", lo informo. A giudicare dalle loro espressioni, sembra che lo sapessero già. Amos aggrotta le sopracciglia per l'interesse, mentre le altre persone nella stanza applaudono con forza, come se fossero diffidenti.

"L'ho trovata nella segreta, mentre veniva molestata dalle tue guardie", dico, disgustato. Il volto di Amos mostra rabbia e furia mentre continuo a raccontarglielo. Un ringhio gli esce dal petto e colpisce la scrivania, rompendola a metà. "Li ucciderò", dichiara

"L'ho già fatto", sorrido sarcasticamente.

"Cosa è successo? Perché è stata rinchiusa?" Ho chiesto, guardandolo negli occhi, e lui si è agitato a disagio. Credo che abbia a che fare con lui. Deglutisce pesantemente. "Quale?"

"Non fare il finto tonto con me. Stai già iniziando a irritarmi."

Sembra offeso ma non dice una parola. Inspira, appoggia le braccia sul tavolo rotto e mi guarda.

"Anaiah," inizia, e io ripeto il suo nome in silenzio. Anaiah. È un bel nome per una bella ragazza. Un sorriso si fa strada sulle mie labbra. "Le sta bene," aggiunge Saga.

"C'è un errore. Anaiah non è tua. È la mia compagna,"

Ringhio e mi alzo in piedi. In un lampo sono davanti a lui, tenendolo per il collo. Lo sollevo da terra e gli stringo il collo. La sua faccia inizia a diventare viola, ma non lo lascio andare. Come osi reclamare il mio compagno. L'ex Alpha e Luna. stanno supplicando. Ma io faccio orecchie da mercante.

"Anaiah è la mia compagna e ucciderò chiunque provi a toccarla", le mie parole sono lente e calme. Butto a terra il piccolo Alpha, che ingoia avidamente aria. I suoi genitori vanno ad aiutarlo ad alzarsi, ma lui ringhia e respinge quello stupido stronzo. "Con tutto il rispetto, mio Re, lei era mia prima."

"Se la Dea della Luna gliene ha dato un'altra, può solo significare che l'hai rifiutata, soprattutto considerando le condizioni in cui l'ho trovata. Alpha Amos, chiudi la tua compagna in una segreta?" Se la dea mi ha benedetto con lei, quell'idiota deve averla rifiutata. "Mi sbagliavo. Ritirerò il mio rifiuto!" Lui sfida. Vedo rosso, ma mi astengo dallo sprecare energie con lui. "Non lo farai!" ringhiò suo padre. Alzo le sopracciglia e li vedo che si fissano l'un l'altro con aria di sfida. "Quella donna non sarà una Luna. È un'assassina!"

"Padre.basta. Anaiah è la mia compagna, e tutti l'accetteranno. Ho preso la mia decisione", dichiara Amos.

Non aspetto di scoprirlo prima di uscire dalla stanza. Sono andato dritto all'ospedale per vedere il mio compagno. Trovo Dan nel corridoio e gli rivolgo un piccolo sorriso. "Come sta?"

"Sta meglio, le hanno applicato un po' di unguento sulle ferite, ma non sono ancora andata a trovarla," "È sveglia?"

Lui annuisce e mi indica di entrare. Lo guardo, sentendomi improvvisamente nervosa. E se mi rifiutasse o mi paragonasse a quello stronzo che l'ha rifiutata? Apro la porta con esitazione ed entro nella stanza.

C'è una dottoressa che esegue degli esami e le fa delle domande. Lei annuisce con la testa. "Sembra meglio", la dottoressa sembra allegra. La dottoressa mi nota e fa un inchino.

"Mio Re! Sono felice di dire che il tuo compagno sta guarendo bene. Davvero impressionante, in realtà", riflette. Annuisco e lei mi spiega un paio di cose prima di lasciare la stanza. Rimango solo con il mio compagno.

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