Capitolo 498
"Tuo zio era così spaventato che ha lanciato un grido. Io, invece, ho corso più veloce che potevo. Eravamo entrambi spaventati, ma scappare non era una soluzione, così ho preso una scopa e l'ho usata per colpire la grande oca bianca. Quando ha visto che non avevo paura, l'oca si è lanciata contro tuo zio. Tuo zio, però, era così spaventato che si è accovacciato sopra una cisterna d'acqua e ha continuato a piangere. Allora ho preso la scopa per aiutare tuo zio e la grande oca bianca è scappata via quando mi ha visto. Da allora, la grande oca bianca non osa più toccarmi ogni volta che mi vede, ma quando vede tuo zio, gracchia un paio di volte per spaventarlo."
North non disse nulla per un po'. Eugene pensò di essere immerso nella storia, ma il bambino alzò improvvisamente la testa. "Allora perché lo tieni?" chiese solennemente. "Dovresti usarlo per lo stufato!"
Eugene scoppiò a ridere. “Beh, il motivo per cui papà ti racconta questa storia è per farti sapere che la paura è normale. Ognuno ha qualcosa di cui ha paura, ma devi credere che le cose di cui hai paura abbiano anche cose di cui hanno paura loro stesse. Se non ne hai paura, diventeranno deboli. Proprio come scacciare la grande oca bianca; finché troveremo il coraggio di sconfiggerla, non saremo controllati dagli altri. Quella grande oca bianca osò fare il bullo con tuo zio solo più tardi, ma non osò fare il bullo con me perché sapeva che non ne avevo paura. Pensa alla grande oca bianca come alla nostra paura interiore. È un bullo, ma non riesce a sopportare che qualcuno le si opponga. Finché saremo migliori di lei, non ci farà il bullo. Ora tuo zio ha ancora paura della grande oca bianca, ma io non ho più paura. Vincere la tua paura equivale a vincere contro te stesso. Sei un bravo ragazzo, North. Non sei solo in grado di aiutare te stesso, ma anche gli altri. Chiunque altro si rannicchierebbe dalla paura!”