Capitolo 550
Lei
"Va bene", dice il dottore, entrando nella stanza dove Sinclair e io stiamo riposando insieme sul mio letto d'ospedale, la mia testa sulla spalla del mio compagno mentre guardiamo una soap opera diurna. Mi rialzo all'ingresso del dottore, ansioso di sentire cosa ha da dire. Sinclair emette un piccolo gemito mentre si siede e mette i piedi per terra, in piedi accanto al letto per ascoltare le notizie. So che non è stanco, anzi, penso che sia il contrario. Tutti questi giorni e ore rinchiuso qui in questa piccola stanza lo hanno reso terribilmente irrequieto. Allungo la mano e prendo quella di Sinclair, ringraziandolo, in silenzio, per tutto quello che ha fatto per me.
"Bene?" chiede Sinclair, infilandosi l'altra mano in tasca. Guarda dritto il dottore, che mi ha fatto forse un centinaio di esami da quando mi sono svegliato qualche giorno fa. Tutto, dalle analisi del sangue, alle TAC, alle ecografie. Sono stato punzecchiato, misurato e osservato così tanto che mi sento come un esperimento scientifico.